Passare la pausa pranzo al PC fa male: studi diversi lo confermano. Scopriamo le conseguenze di questa pratica fin troppo diffusa.

Che si tratti di smart working o di lavoro in ufficio, le persone che lavorano davanti al PC sono aumentate in modo esponenziale negli ultimi anni. Una pratica molto diffusa poi è quella di trascorrere la pausa pranzo al PC, convinti che in questo modo si possa guadagnare tempo e portare a termine prima le proprie incombenze.

In realtà diversi studi condotti negli ultimi anni, hanno evidenziato come la pausa pranzo al PC sia dannosa per la salute e non porti a nessun guadagno in termine di produttività. Vediamo nel dettaglio quali sono i rischi correlati a questa pratica.

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Secondo uno studio condotto dall’Università di Bristol e pubblicato sulla rivista American Society for Nutrition, mangiare davanti al PC diminuisce il senso di sazietà e spinge le persone a fare più spuntini tra un pasto e l’altro. L’esperimento, condotto su due gruppi distinti di persone a cui è stato chiesto per un determinato periodo di tempo di mangiare lontano dal PC in un caso e davanti allo schermo nell’altro, ha messo in evidenza come questi ultimi tendessero ad avere fame prima nel corso del pomeriggio.

Pausa pranzo davanti al pc
Pausa pranzo davanti al pc

Il motivo è piuttosto semplice: mangiare al PC distoglie l’attenzione da quella che dovrebbe essere l’attività principale, ossia mangiare. Il risultato è che si finisce con il mangiare più velocemente, masticando meno, e senza prestare attenzione a quello che si ha nel piatto.

Non importa se il pasto di per sé risulta equilibrato da un punto di vista nutrizionale: il solo fatto di mangiare velocemente provoca un rallentamento del metabolismo e un conseguente aumento di peso.

A questa già di per sé allarmante conclusione, vanno a sommarsi i risultati di un altro studio, questa volta condotto dall’ Hiroshima University e presentato durante un congresso dell’American Heart Association. Studiando anche in questo caso due gruppi diversi di persone, si è scoperto che coloro che sono soliti consumare i propri pasti velocemente sono più soggetti all’insorgenza della sindrome metabolica.

Inoltre, i livelli della glicemia a digiuno dei soggetti soliti consumare velocemente i pasti risultano più altri rispetto a quelli dell’altro gruppo. Questo porta a un aumento dei fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.

Perché dovremmo staccare in pausa pranzo?

Prendendo in esame i dati dei due studi quindi, è lecito concludere affermando che staccare per almeno un’ora dal PC e pranzare in un locale diverso, meglio ancora se all’aperto, permette all’organismo di funzionare in modo più corretto. Inoltre, tenete presente che sempre secondo gli studi presi in esame, la produttività di coloro che pranzano davanti al PC cala del 20%. Staccare quindi fa bene, tenetelo a mente.

Se cercate qualche consiglio su come affrontare al meglio il lavoro da casa vi consigliamo il nostro articolo sulla dieta smart working: troverete molte informazioni utili e consigli.

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ultimo aggiornamento: 09-04-2021


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